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"Mi sarebbe piaciuto scrivere un romanzo, una di quelle storie d'amore e di passione che ti rubano il sonno perché non riesci a smettere di leggerle. Uno di quei bei libri densi, grossi e indimenticabili, che quando li finisci non sai se sposarti con il primo che incontri o se darti fuoco in piazza Duomo, perché sei single e ti senti solo come il neurone del tuo ultimo ex. E invece no. Questo libro non ha nulla a che fare con i sogni, con il lieto fine e con la voglia di innamorarsi. Non racconta le virtù di nessuno, nemmeno le nostre. Non fa emozionare, non stimola il romanticismo e non vi invita neanche a farvi coraggio. Questa raccolta di riflessioni più o meno ironiche è uno spaccato della vita vera, o almeno della mia, in cui la chiave di volta non è stata 'ti amo' ma un sonoro e indimenticabile 'vaffanculo'. Perché ci hanno imbrogliati, presi in giro. Ce l'hanno messa dietro senza che venisse loro chiesto. Ci hanno detto che avremmo trovato la persona giusta, che l'uomo non è fatto per stare solo, che avremmo vissuto del nostro bel lavoro, con un partner fedele, una cucina in acciaio e dei bambini biondi nella stanza accanto. E invece siamo single, disoccupati, incazzati, in affitto e col rubinetto che perde, quasi più di noi."